ESITI

Primo Premio - Progetto n°7 - Autore Roberto Bianchi - Roma

Secondo Premio - Progetto n°26 - Autore Alberto Francesco Antoni - Piove di Sacco - (PD)

Terzo Premio - Progetto n°8 - Salvatore Giordano - Altamura (BA)

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Verbale della seduta

Immagini dei progetti selezionati

CHIUSURA ISCRIZIONI

Il giorno 18 settembre si è chiusa la presentazione degli elaborati per il concorso di progettazione per la riqualificazione dell'antica fiera di Santa Lucia. Sono stati presentati 46 progetti. La conclusione dei lavori della giuria e la comunicazione dei risultati è prevista per il giorno 15 ottobre.

DOMANDE E RISPOSTE

Sono disponibili nella sezione 'quesiti' le domande di interesse comune con le relative risposte.
Nella sezione 'documenti' è stata aggiunta la mappa del mercato.

CONCORSO DI PROGETTAZIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELL'ANTICA FIERA DI SANTA LUCIA

L'antica Fiera di Santa Lucia è una manifestazione che appartiene alla memoria storica della Città di Bologna, un evento che da generazioni affianca le famiglie nella preparazione al Natale.
Le origini di questa Fiera si fanno risalire alla fine del XVI secolo, quando a seguito della donazione di una reliquia di Santa Lucia da parte di Papa Gregorio XIII alla Diocesi di Bologna, sul sagrato della Chiesa dedicata alla Santa (fondata dai Padri Gesuiti in via Castiglione) iniziarono a fiorire attività legate al commercio di icone religiose, in periodi prossimi alle funzioni dedicate alla Santa Patrona del luogo. Già allora venditori ambulanti, attrezzati con ceste, gerle o banchetti proponevano a devoti e passanti incisioni,
preghiere e ritratti di santi.
Durante il periodo della Controriforma tali attività evolvono proponendo non solo icone su carta ma sculture di santi, rappresentazioni sacre, Natività realizzate con nuovi materiali quali terracotta, gesso e cartapesta.
Grazie a questi artisti-venditori presepi e sacre rappresentazioni iniziarono ad entrare nella case dei Bolognesi, non solo dei nobili e dei borghesi, ma anche delle famiglie di origine più modesta.
Lo scioglimento dell'Ordine dei Gesuiti nel 1773 e la venuta di Napoleone nel 1796, cui ebbero seguito incredibili sovvertimenti sociali, portarono alla temporanea sospensione della Fiera.
Solo con il ripristino del Governo della Chiesa, dopo la caduta di Napoleone, mercanti e ambulanti si riattivarono per individuare un nuovo luogo dove poter continuare l'attività della Fiera.
Fra i vari luoghi cari ai bolognesi fu scelto il bellissimo portico della Basilica di Santa Maria dei Servi, ovvero la chiesa dove fu trasferita l'effige votiva di Santa Lucia dopo la chiusura di quella di via Castiglione.
Da allora la Fiera divenne un appuntamento annuale che col tempo si arricchì di banchetti di nuovi prodotti quali dolciumi e giocattoli.
Dalla metà dell'800 sui banchi di questo mercatino si definisce la tradizione tecnica e iconica dell'arte presepiaria bolognese, caratterizzata non solo dalle figure della sacra rappresentazione, ma da personaggi e luoghi legati alle realtà contadine del territorio locale.
Da allora l'antica Fiera di Santa Lucia preannuncia l'arrivo del Natale riempiendo il portico di Strada Maggiore di luci e di magia: tutt'oggi rimane non solo per i bambini, ma per tutti i bolognesi, uno degli appuntamenti più attesi e amati dell'anno.
Nella nuova sede l'esposizione dei prodotti per quasi due secoli fu lasciata alla libera iniziativa dei commercianti. Solo all'inizio degli anni '80, con il supporto del CO.FI.BO - Consorzio dei Fieristi Bolognesi, la manifestazione si dotò di un nucleo di coordinamento.
Nel 1991, al fine di nobilitare l'immagine della Fiera sul lato rivolto verso Strada Maggiore, il CO.FI.BO coinvolse l'artista bolognese Gino Pellegrini per realizzare una scenografia dedicata ai temi cari del presepe bolognese: i mestieri tradizionali e le scene della Natività.
Da allora la Fiera si è evoluta, assecondando le trasformazioni sociali e commerciali della città.
La nuova identità urbana contemporanea, caratterizzata da valori e bisogni collettivi profondamente differenti rispetto al passato, richiede oggi un nuovo sforzo progettuale, strategico per la sopravvivenza di un luogo e di un evento che come pochi altri raccontano le radici, le tradizioni e l'identità di un territorio.
Questo Concorso è l'occasione per approfondire il ruolo di questo spazio nel rapporto con l'intero tessuto urbano, al fine di restituire alla Fiera un'identità rispettosa della sua storia ma in linea con le funzioni del nostro tempo.